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È possibile cambiare la lira con l’euro? Nel decreto c’è scritto.

Per più di 20 anni la lira è diventata “parte del passato” e l’euro “è entrato a far parte” della storica moneta italiana, per poi essere completamente demonetizzato pochi mesi dopo. Ma oggi si può cambiare una lira con un euro? Qual è la forma del decreto legge che regola questo elemento, che ormai risale al passato?

La conversione della lira in euro è stata un passo che ha di fatto avviato la transizione tra le due valute, avvenuta il 1 gennaio 2002 e durata circa due mesi fino al 28 febbraio 2002. è considerato un “periodo transitorio” e vale in entrambi i casi la lira predisposta per uso comune, gli italiani possono cambiare la lira con l’euro, con un valore storico corrispondente di 1936,27 per euro Era Lila. Inevitabilmente, per molti italiani, bastano due mesi per disfarsi anche “simbolicamente” della vecchia moneta, e il suo status è ancora riconosciuto da molti, e molti cittadini probabilmente non potranno ereditarla. stato conservato per anni.

Tutti i paesi dell’area euro hanno stabilito una forma di “limite” oltre il quale le banche non hanno obblighi reali, ma, almeno in teoria, in tutti i paesi europei oggi non esiste tuttavia alcuna forma di legge che vieti i cambiamenti. La valuta precedente è stata creata circa 20 anni dopo l’introduzione dell’euro. In Italia, però, la situazione è diversa, e chi ritrova un piccolo tesoro, magari costituito da vecchie banconote, difficilmente riuscirà a mettere le mani su un equivalente in euro, salvo alcune eccezioni. Da anni, infatti, le banche non sono più obbligate a cambiare banconote. La vecchia moneta pare sia l’euro, la moneta oggi utilizzata da 27 paesi.

Cambio dalla lira all'euro
È possibile cambiare la lira in euro oggi? Generalmente la risposta è no, ma ci sono alcune eccezioni molto specifiche che potrebbero consentire di apportare modifiche.

In Italia, infatti, anche se è ancora possibile cambiare il vecchio marco in euro, come in Germania, la Banca d’Italia scade infatti il ​​28 febbraio 2012, e poi il 6 dicembre. Sono state pensate diverse tipologie di norme che non non consentire un’accelerazione anticipata. Nel 2011 il governo Monti ha emesso un’ordinanza governativa d’urgenza. Anche se all’epoca questa scelta fu molto criticata, servì da catalizzatore per cambiamenti che non erano ancora stati attuati volontariamente, molti anni dopo l’arrivo dell’euro.

Tuttavia, nel 2016, un altro Decreto ha revocato queste condizioni e, oltre ad accettare richieste corrispondenti alla situazione precedente, ha fissato di accettare anche richieste di cambio da a euro. In entrambi i casi lo scambio è comunque possibile purché venga presentata, tramite la Banca d’Italia, documentazione che comprovi ufficialmente la richiesta di scambio entro i termini previsti.

Pertanto, rispetto ad altri paesi, se la lira fosse preservata e “scoperta” dopo il 28 febbraio 2012, cioè esattamente 10 anni dopo la scadenza della lira, essa rimane un importante pezzo da collezione. ruolo primario.

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