Chi è Matteo Piantedosi, ministro dell’interno italiano? Carriera, partito, politica, curiosità

Matteo Piantedosi è al centro delle critiche politiche dopo la tragica vicenda di Cutro e ora anche per la guerriglia urbana scoppiata a Napoli causata dai tifosi dell’Eintracht di Francoforte, nonostante il divieto di trasferta imposto dal ministero dell’Interno.
Anche se Piantedosi aveva preso provvedimenti in seguito agli scontri che si erano verificati a Francoforte quando il Napoli aveva vinto per 2 a 0, impedendo la trasferta dei tifosi dell’Eintracht, la sua decisione è stata impopolare e criticata dal club tedesco che ha fatto ricorso al Tar Campania. Inizialmente l’istanza è stata accolta, ma solo due giorni prima del match il Tar ha deciso di negare il ricorso, temendo l’escalation di violenze tra le tifoserie avversarie. Tuttavia, nonostante i provvedimenti presi da Piantedosi, la situazione è sfuggita di mano e il ministro dell’Interno è finito ancora una volta sotto accusa.
Biografia e carriera politica
Matteo Piantedosi, un funzionario pubblico capace di trovare l’accordo con tutti, incluso Matteo Salvini che aveva cercato di ottenere il suo posto per settimane, è stato nominato nuovo Ministro dell’Interno. Nato a Napoli nel 1963 e appassionato di musica di Pino Daniele, è laureato in Legge. La sua carriera nella prefettura è iniziata nel 1989 a Bologna, dove è stato capo di gabinetto per otto anni. Nel febbraio 2007 è stato viceprefetto fino al 2009, quando è stato chiamato al Ministero dell’Interno diventare direttore dell’Ufficio relazioni parlamentari.
Nel 2011 è stato nominato Prefetto e si è trasferito a Lodi, la sua prima sede. Dopo meno di un anno, è tornato a Roma per il suo primo incarico accanto a un membro della Lega: è diventato vicecapo di gabinetto del Ministro dell’Interno, Roberto Maroni (che ha anche apprezzato la sua recente nomina). Nello stesso anno, è stato nominato vicecapo della Polizia. In seguito, ha lavorato come capo di gabinetto durante il governo Monti. Da qui, una pausa da Roma che si è conclusa nel 2018.
Il governo Salvini
Il giovane Piantedosi viene scelto come capo di gabinetto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, diventando così il più giovane nella storia del Viminale. Durante il suo mandato, Salvini è al centro di molte polemiche, poiché è accusato di non essere presente al ministero a causa della sua attività politica e soprattutto per la politica dei “porti chiusi” nei confronti dei migranti, che lo porta a scontrarsi anche con i suoi alleati di governo, i 5 Stelle. Piantedosi coordina il lavoro e aiuta Salvini nella messa in pratica dei “respingimenti” e dei decreti sicurezza. Il suo operato gli guadagna la simpatia del capo della Lega, ma lo porta ad essere indagato dalla procura di Agrigento per sequestro di persona in relazione al caso della nave Diciotti, che nel 2018 non fu autorizzata a far sbarcare i migranti soccorsi. In seguito, il capo di gabinetto viene escluso dagli indagati.
Con la fine del governo Conte I, Piantedosi rimane vicino a Luciana Lamorgese, ma nel 2020 viene nominato prefetto di Roma. Con le elezioni del 25 settembre e la vittoria del centrodestra, Salvini vorrebbe tornare a guidare il ministero dell’Interno, ma Giorgia Meloni è preoccupata per il suo protagonismo in quel ruolo. Piantedosi sembra essere la soluzione ideale: un tecnico di fiducia di Salvini. Sarà interessante vedere se seguirà le stesse politiche del suo predecessore nei prossimi mesi.