In queste ore sui siti di informazione di tutta Italia campeggia con grande evidenza la notizia dell’assoluzione di Silvio Berlusconi dal processo Ruby Ter. L’ex presidente del Consiglio è stato scagionato anche grazie all’abile strategia difensiva messa in atto da uno dei principi del Foro più apprezzati della Penisola.
La biografia
In questo procedimento giudiziario il Cavaliere era assistito, infatti, da Franco Coppi: il nome non risulterà sicuramente nuovo non solo a quanti seguono i casi di cronaca nera e la cronaca giudiziaria. Coppi ha difeso personaggi del calibro dell’ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti e il funzionario di polizia Gianni De Gennaro. Nonostante l’indubbia fama derivata da questi clienti piuttosto noti, Coppi è sempre riuscito a fuggire dai riflettori preferendo uno stile più sobrio che poi si è notato anche nella difesa del Cavaliere. Per anni le scelte difensive di Berlusconi nei vari processi che ha affrontato sono state improntate agli attacchi a giudici e Procure, viste come politicizzate.
Coppi, dall’alto della sua esperienza, ha, invece, preferito una strategia “in punta di diritto”, studiando gli atti per trovare eventuali errori. Alla fine il risultato è stato un’assoluzione in primo grado perchè il fatto non sussiste. L’ennesima testimonianza dell’abilità del penalista, dunque, ma anche un sospiro di sollievo enorme per il fondatore e leader di Forza Italia che nel processo Ruby ter era accusato addirittura di corruzione in atti giudiziari.
Secondo l’impianto accusatorio Berlusconi avrebbe pagato delle ragazze per delle feste a casa sua al solo scopo di non farle testimoniare nel processo che lo vedeva coinvolto. E dire che nei procedimenti penali del filone Ruby, Coppi è stato costretto a subentrare al collega Niccolò Ghedini, deceduto nell’estate 2022 a causa di una malattia. Il famoso avvocato, insieme allo studio Longo di Padova, ha mutato la strategia difensiva passando dall’attacco frontale alla ricerca di cavilli e lacune nelle indagini per ingabbiare la Procura nelle sue azioni.
La sua carriera
Dall’alto della sua esperienza Coppi è uno dei giuristi italiani più noti di quest’epoca. Franco Coppi è nato nell’allora colonia italiana di Tripoli il 29 ottobre 1938. Dopo la guerra tornò in Italia con la famiglia e si laureò all’Università La Sapienza di Roma: dal 1990 al 2011 è stato proprio professore ordinario presso lo stesso Ateneo dove si è laureato, diventando poi professore emerito.
Oltre ai già citati Andreotti, Berlusconi e De Giovanni ha difeso Sabrina Misseri, Antonio Fazio, Piero Angela, Francesco Totti, la ThyssenKrupp, Pietro Genovese (figlio del regista) e Vittorio Emanuele di Savoia. Franco Coppi è molto schivo e raramente appare in pubblico: ha la passione per la cravatte e tra le sue superstizioni c’è quella di usare sempre una penna rossa della Ferrari per annotare gli appunti durante le udienze.
Sua figlia lavora allo studio insieme a lui: è sposata con un avvocato veneto Pierantonio Zanettin, che è il capogruppo di Forza Italia alla commissione Giustizia della Camera dei Deputati. Da qui il rapporto molto stretto con Silvio Berlusconi che aveva già chiesto il supporto di Coppi per seguire da difensore il processo Mediaset.
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